Manifesto dell’arte sacra futurista

Originally published June 23, 1931 in Gazzetta del Popolo.

Text below generously provided by Chris Adams (Estorick Collection) and may also be found in the exhibition catalog for Piety and Pragmatism (26 September – 23 December 2006, Estorick Collection, London).

Premesso che non fu indispensabile praticare la religione cattolica per creare capolavori d’Arte Sacra, premesso d’altra parte che un’arte senza evoluzioni è destinata a morire, il Futurismo, distributore di energie, pone all’arte sacra il seguente dilemma: o rinunciare a qualsiasi azione esaltatrice sui fedeli o rinnovarsi completamente mediante sintesi, trasfigurazione, dinamismo di tempo-spazio compenetrati, simultaneità di stati d’animo, splendore geometrico dell’estetica della macchina.

Indispensabile Rinnovamento

L’uso della luce elettrica per decorare le chiese con il suo fulgore bianco-azzurro superiore in purezza celestiale a quello rosso-giallo carnale lussorioso delle candele, le meravigliose pitture sacre di Gerardo Dottori, primo futurista che rinnovò con originale intensità l’Arte Sacra, gli affreschi futuristi di Gino Severini nelle chiese svizzere, le molte cattedrali futuriste con un dinamismo di forme in cemento armato, cristallo e acciaio realizzate in Germania e in Svizzera, sono i segni di questo indispensabile rinnovamento dell’Arte Sacra.

Infatti:

  1. Soltanto gli artisti futuristi, perchè ricchi di un’immaginazione illimitata, possono dipingere o costruire un Inferno tale da terrorizzare le generazioni che hanno subito eroicamente gl’infernali bombardamenti del Carso e sono allenati ad una vita meccanizzata più pericolosa delle fiammmelle da gas povero dell’Inferno tradizionale.
  2. Soltanto gli aeropittori futuristi, maestri delle prospettive aeree e abituati a dipengere in volo dall’alto, possono esprimere plasticamente il fascino abissale e le trasparenze beate dell’infinito. Ciò invece non è consentito ai pittori tradizionali, tutti più o meno legati dall’ossessionante realismo, tutti ineluttabilmente terrestri e quindi incapaci di innalzarsi fino ad un’astrazione mistica.
  3. Soltanto gli aeropittori futuristi possono far cantare sulla tela la multiforme e veloce vita aerea degli Angeli e l’apparizione dei Santi.
  4. Soltanto gli artisti futuristi ansiosi di originalità ad ogni costo e sistematici odiatori del già visto, possono dare al quadro, all’affresco e al complesso plastico la potenza di sorpresa magica necessaria per esprimere miracoli.
  5. Soltanto gli artisti futuristi, che da vent’anni impongono nell’arte l’arduo problema della simultaneità, possono esprimere chiaramente, con adeguate compenetrazioni di tempo-spazio, i dogmi simultanei del culto cattolico, come la Santa Trinità, l’Immacolata Concezione e il Calvario di Dio.
  6. Soltanto artisti futuristi elettrizzati di ottimismo colore e fantasia come Balla, Belli, Benedetta, Caviglioni, Cocchia, Corona, Depero, Diulgheroff, Dottori, Duse, Fillìa, Peppe Diaz, Lepore, Marasco, Lombardo, Munari, Pozzo, Prampolini, Rosso, Tato, Thayaht, ecc., possono oggi precisare in un’opera d’Arte Sacra la beatitudine del Paradiso, superando nei nervi dei combattenti cattolici la infinita gioia paradisiaca della nostra immensa Vittoria di Vittorio Veneto.

Esempi

Il Futurismo incalzante e veloce Al-di là dell’Arte, può solo figurare e plasmare qualsiasi al-di-là della vita.

Esempi di Arte Sacra futurista:

Il quadro di Gerardo Dottori La Crocifissione è caratterizzato dall’affascinante fluidità dei corpi delle donne piangenti ai piedi della croce. Queste sembrano i dolorosi prolugamenti del corpo stesso di Cristo tutti imbevuti di una luce extra- terrestre che costituisce il personaggio dominante del quadro.

Il quadro di Fillìa Natività-morte-eternità offre intorno alla Madonna seduta in primo piano un paesaggio reso irreale dall’apparizione di una grande croce smaterializzata, cioè formata di puro cielo. Questa croce affiora nel liquido corpo della Madonna, come una soave fosforescenza sottomarina. L’insieme è chiuso nella sfera del mondo sulla cui superficie appaiono tutte le chiese della storia, da quelle incavernate nelle catacombe alle romane, bizantine, romaniche, gotiche, rinascimento, ecc., fino a quelle futuriste. La figurazione della Madonna è animata dalla linea luminosa del Bambino Gesù.

Questa continua nel ritmo del corpo della madre cogli stessi elementi architettonici delle chiese. Il quadro contiene una prodigiosa simultaneità di elementi diversissimi. Fusione impressionante di concreto e astratto. Sintesi del Cattolicismo nel suo lungo sviluppo secolare.

Il quadro di Fillìa L’Adorazione figura una Madonna pregante, il cui corpo è smaterializzato al punto da non avere più nulla di umano, forma astratta della preghiera ai piedi di una croce fatta di atmosfera.

Il quadro di Oriani Salita al Calvario è caratterizzato dalla drammatizzazione di tutto l’ambiente in cui il dolore, plasmato in cento modi diversi, domina il dolore espresso dalla figura di Cristo.

Il complesso plastico di Mino Rosso Natività mostra l’obbedienza plastica assoluta di tutti i personaggi e di tutti gli oggetti circostanti che sembrano calamitati irrealmente dal Gesù Bambino.

Sono ugualmente significative le altre opere di Arte Sacra futurista esposte a Padova dai futuristi Dottori, Fillìa, Oriani, Pozzo, Pogolotti, Rosso, Saladin, Severini, Vignazia, ecc.

Futurismo novatore

Il Futurismo, movimento d’orgoglio italiano novatore, nettamente antimassonico e anticlericale, ha divinato venti anni fa l’avvento del Fascismo, creato e capitanato le avanguardie artistiche del mondo intero, agilizzato la letteratura colle parole in libertà e lo stile simultaneo, svuotato del tempo e della psicologia il teatro mediante sintesi simultanee alogiche a sorpresa o drammi d’oggetti, immensificato le arti plastiche colla trasfigurazione antirealistica e il dinamismo plastico, inventato l’Arte dei Rumori il Rumorarmonio e il Tattilismo, introdotto nella musica l’estetica della macchina, iniziato un’alimentazione dinamizzante, dato un’ampiezza creativa alla fotografia , suscitato la stupenda Aeropittura di domani e lanciato la Nuova Architettura di ferro cemento agilità colore monda di decorativismo ricca di nudo splendore geometrico che Antonio Sant’Elia insegnò ai razionalisti italiani ormai costretti a riconoscere la sua paternità italiana se non vogliono passare per imitatori dei nordici imitatori di Sant’Elia.

Ora venti fra cento pittori migliori del movimento futurista italiano presentano una sala d’Arte Sacra futurista nella grande esposizione di Padova.

Instancabile movimento innovatore velocizzatore abbellitore e intensificatore del mondo, il Futurismo interviene dovunque, atteso o inatteso per una semplice manifestazione della sua potenza tipicamente italiana e fascista.

Questo manifesto ideato e scritto in collaborazione col pittore futurista Fillìa è perfettamente in armonia coll’attività creatrice di Enrico Prampolini che brilla oggi in prima linea estremista all’Esposizione del Gruppo 1940 di Parigi, e coll’attività creatrice di Fortunato Depero che prepara la sua grande Mostra di Dinamismi newyorkesi.

F. T. Marinetti

Gazzetta del Popolo, 23 giugno 1931

One Reply to “Manifesto dell’arte sacra futurista”

  1. Hello Jessica, I was on your site and on typing manifestoes, I did not see anything between 1916 and 1933 !! A lapse? A technical mishap????? Marinetti is not happy!. Please correct. J.P.

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